Carolina Ambra Redaelli: Tornare a guardarsi allo specchio

Laureata in Medicina e Chirurgia, all’Università di Milano, ha frequentato la Clinica dermatologica dello stesso ateneo ed ha conseguito il Diploma Post-Laurea di “Esperto e consulente in Medicina ad indirizzo estetico” presso la Scuola di Medicina Estetica Agorà di Milano.

 Carolina Ambra Redaelli è un medico al servizio della qualificazione estetica che, da sempre, crede nella figura dell’estetista come Professionista nell’affiancare al lavoro del medico. È socia e Direttore R/S di Dermophisiologique, Presidente della Scuola Estetica Operativa (SEO) – nata per volontà di un pool di ricercatori e dermatologi – e Presidente dell’Associazione APEO che conferisce alle estetiste le competenze necessarie per migliorare la qualità di vita di pazienti oncologici con trattamenti di benessere specialistici.

“Da medico ho sempre creduto che il paziente oncologico abbia bisogno di un approccio multidisciplinare nell’affrontare la malattia per una minore sofferenza”, ci ha spiegato la dottoressa Redaelli. Una donna in carriera, affabile e dall’immensa disponibilità. All’altro capo del telefono ci accoglie con una voce rassicurante ma pacata. Una voce che ogni paziente in corsia vorrebbe ascoltare. Per la ‘numero uno’ di APEO è fondamentale mettere al centro del percorso di cura la persona e non la malattia. “Si utilizzano farmaci anticancro che hanno tossicità cutanee non indifferenti (secchezza, prurito, bruciore,) che influiscono negativamente sul benessere psicofisico, aumentando anche il disagio emotivo e rendendo la quotidianità ancora più scadente”.

È un problema femminile quanto maschile.

Di tumore si parla tanto, troppo. I numeri sono in continua crescita, oltre 1000 diagnosi al giorno e spesso ci si dimentica di un aspetto fondamentale: la qualità di vita del paziente.

Il punto non è soltanto l’estetica, il farsi o sentirsi belle, c’è di più: l’aspetto fisico esteriore. “Molte donne mi confidano che per mesi di chemioterapia non si guardano allo specchio, non si riconoscono in ciò che vedono e non si può ignorare che questo sia un problema”. La loro prima domanda spontanea – “perderemo i capelli?” – viene ancor prima dei dubbi sulle reali chance di guarire dalla malattia.

“Noi sappiamo che la malattia può colpire qualsiasi organo, ma viene elaborata dal cervello. Non possiamo perciò ignorare l’aspetto psicologico, il trauma psichico che i pazienti subiscono. Dobbiamo, invece, capire come possiamo alleggerirlo e far sì che lo specchio non diventi una minaccia”.

Ad oggi, dopo quasi 8 anni dalla prima esperienza dello “Spazio Benessere” all’interno dell’Istituto Europeo di Oncologia a Milano – un vero e proprio centro di benessere dedicato ai pazienti – la dottoressa ha trovato la medicina giusta per migliorare la qualità della vita delle persone in terapia. Infatti, a partire dal 2013, il progetto ideato dalla stessa Carolina Ambra Redaelli e sostenuto da Umberto Veronesi, è realtà: APEO. “La collaborazione fra professioni del benessere e sanitari è sempre più importante”. Da questa intuizione nasce l’Associazione professionale, una rete in continua espansione.

Per fare bene questo lavoro, capire i pazienti e saper dialogare con loro, le estetiste devono conoscere la malattia e le terapie per una corretta e completa assistenza su persone che stanno affrontando le cure oncologiche. “Le lesioni da terapia per ogni tessuto, variano da 0 a 4 – ha aggiunto la Redaelli -. Al primo livello ci sono i primi sintomi di sofferenza. Il trattamento APEO agisce proprio al primo livello per togliere sintomi che non sono tali da richiedere l’intervento sanitario, ma che se trattati adeguatamente non peggiorano, anzi migliorano”.

Dal 2013 il ruolo delle estetiste in oncologia è stato un crescendo, “un contributo fondamentale”. Tutti i protocolli APEO sono stati messi a punto dalla stretta collaborazione di oncologi, chirurghi plastici, fisioterapisti e docenti specializzati in cosmetologia.

Ad oggi le estetiste APEO sono più di 400 in tutta Italia, coprono tutte le regioni e cominciano a formare un vero e proprio network d’eccellenza in campo estetico: oltre a operare nel loro centro, hanno avviato collaborazioni con strutture sanitarie, ambulatori medici e anche hospice. “In hospice è un percorso differente. Il volontariato di estetista APEO cambia la prospettiva perché sono i pazienti, per primi, che vogliono lasciare un ricordo bello” ha concluso Carolina Ambra Redaelli. Una vita che, fino all’ultimo respiro, chiede di essere accolta, condivisa, sollevata, vissuta con dignità.

Natia Malaspina
giornalista

Intervista realizzata il 14/06/2021 in occasione del seminario online “Il benessere incontra la terapia oncologica: studio clinico pilota in estetica oncologica”. 

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